Quando una donna è in dolce attesa, tutto si adatta al nascituro… compresi gli organi interni, che vengono spostati, compressi e pressati dal bambino che cresce durante le 40 settimane.
Durante la gravidanza, l’utero che si fa spazio all’interno della pancia della mamma crescendo ed espandendosi verso l’alto, porta delle modifiche nell’intero addome fin dalle prime settimane.
La prima ad essere “schiacciata” è la vescica, ed è per questo che una donna incinta ha bisogno di andare in bagno frequentemente!
Nell’apparato digerente invece, prima viene spostato verso l’alto l’intestino e successivamente viene schiacciato lo stomaco, il che può portare a stitichezza e difficoltà di digestione con bruciore e acidità.
Nell’ultima parte della gestazione, l’utero che sale fino alla gabbia toracica, porta ad una compressione dei polmoni, che spesso si traduce per la futura mamma in una sensazione di “mancanza di fiato” anche in sforzi minimi.
Ma come cambia la pancia dopo il parto?
Subito dopo l’espulsione della placenta, l’utero inizia il processo per tornare alla dimensione e alla posizione originaria; questo è favorito dall’ossitocina, l’ormone che stimola le contrazioni durante il parto, che rimane in quantità minore nel circolo sanguigno facendo contrarre l’utero.
Nei mesi successivi, gli organi interni riprendono la loro posizione fisiologica, quindi anche i sintomi regrediscono, la digestione migliora, il respiro torna normale e il volume del sangue torna nella quantità originaria.
Come interviene l’osteopatia prima e dopo il parto?
Quando la donna è ancora in dolce attesa, oltre alla riduzione di dolori quali la lombalgia, l’osteopatia può essere utile per diminuire sintomi gastrointestinali e per preparare il corpo al parto, lavorando sulla gabbia toracica e sul bacino. Invece, dopo il parto, il trattamento osteopatico serve per risolvere eventuali dolori rimasti dai 9 mesi e per riarmonizzare il bacino, soprattutto in caso di incontinenza urinaria, molto frequente dopo il parto, anche a causa di esercizi eseguiti scorrettamente per tornare in tempi celeri ad una condizione fisica precedente alla gravidanza.