Spesso alla figura dell’osteopata viene associata la manipolazione vertebrale, il cosiddetto “scrocchia ossa”. Meno nota è invece l’efficacia dell’osteopatia per problemi legati agli organi. La manipolazione viscerale è uno dei tanti campi di applicazione dell’osteopatia. Non è un semplice massaggio dell’addome ma sono manipolazioni specifiche per alcuni tessuti direttamente relazionati ai visceri. Con questo tipo di trattamento, oltre a porre rimedio per squilibri direttamente imputabili ai visceri, si interviene anche su aderenze e cicatrici.
Le prime notizie di un trattamento osteopatico in ambito viscerale risalgono alla fine dell’800, quando in un libro del padre dell’osteopatia, A.T. Still, appare la seguente affermazione: “…Il mio primo trattamento osteopatico dell’appendicite risale al 1877, scoprii in una paziente una torsione laterale delle ossa lombari, effettuai la correzione, rimontai gli intestini, tutto andò bene.”
È evidente che le necessità di quei tempi erano diverse, anche perché la medicina e la farmacologia non erano evolute come ai giorni nostri. I medici credevano molto nelle capacità di autoguarigione del corpo e si interveniva principalmente per mezzo di diete appropriate. La farmacologia era primitiva ed era a base per lo più di piante e sostanze che si trovano in natura (caffeina, morfina ecc).
Ma perché ancora oggi è necessario il trattamento manuale?
La necessità nasce dalla stretta relazione che c’è tra gli organi e quelle strutture che ci permettono di muoverci e vivere, come la colonna vertebrale o il diaframma. Il trattamento in questo ambito ha 3 obiettivi principali:
- Ripristinare la corretta mobilità degli organi: tutti gli organi si muovono all’interno delle cavità toracica e addominale. Laddove si riscontri una limitazione di movimento potrebbe insorgere una patologia. Situazioni del genere si verificano spesso in esiti di intervento chirurgico perché le cicatrici possono non rimarginarsi in modo ottimale e sviluppare aderenze, a volte molto profonde.
- Prevenire e/o correggere vizi posturali: un organo può influenzare ed essere influenzato dalla postura. Un esempio lo troviamo nel colpo di frusta, dove il fegato, uno degli organi più voluminosi del corpo, subisce eccessivamente il brusco movimento dovuto all’impatto. Le ripercussioni più importanti si riscontrano nei mezzi di fissità e nel diaframma che potrebbero sviluppare limitazione di movimento. Proprio il diaframma per i rapporti diretti con altri organi e con la colonna può condizionare, a sua volta, l’intera postura del soggetto. Al contrario un atteggiamento in chiusura anteriore della colonna vertebrale e delle spalle, può provocare anch’esso una restrizione di mobilità degli organi, potenzialmente predisponente per dolore e/o disturbi direttamente imputabili ai visceri.
- Eliminare sintomi direttamente imputabili agli organi: come nel caso di gonfiore, gastrite, nausea o reflusso.
Come interviene l’osteopata
Il focus dell’osteopata in questo campo sono quelle strutture direttamente relazionate agli organi. Fondamentale è il trattamento del diaframma, questo grande muscolo è il motore della mobilità degli organi. Ad ogni atto respiratorio compie un’azione diretta verso gli organi delle cavità toracica e addominale. Questa attività è benefica per la vitalità degli organi stessi, in quanto agevola il deflusso delle sostanze di scarto verso le strutture deputate all’eliminazione delle stesse. Come dicevamo prima è opportuno valutare le strutture connesse agli organi e quindi la colonna vertebrale ed i legamenti propri dei vari visceri.
L’osteopatia per intervenire sugli organi ha a disposizione numerosi approcci e per la maggior parte dei casi sono tecniche dolci e raramente dolorose. L’obiettivo è garantire la corretta mobilita viscerale in modo da assicurare che i meccanismi di difesa del corpo possano fare il proprio lavoro correttamente.
Se dopo aver letto questo articolo pensi che il trattamento osteopatico possa esserti di aiuto o hai qualche dubbio non esitare a contattarci. Possiamo parlarne insieme e stabilire il piano terapeutico, se necessario, opportuno per il tuo disturbo!