E se ti chiedessi qual è l’organo più grande del corpo a cosa penseresti? Fegato? Intestino?
Ti do qualche indizio. Ha delle caratteristiche che la rendono straordinaria e troppo spesso sottovalutata. Ha una superficie di circa 2m², può avere varie colorazioni ed ha una capacità di allungarsi fino al 50% sopportando un peso pari a 10kg ogni 10 cm. Sorprendente vero? Mi riferisco alla pelle!
Fa parte dei Tessuti connettivi ed è formata da tre strati:
- Epidermide è lo strato più esterno, ha uno spessore che varia da 0,07mm ad 1,4 mm e grazie alla presenza della cheratina rappresenta la prima barriera protettiva al mondo esterno.
- Derma è lo strato che dona alla pelle la parte elastica in quanto al suo interno c’è un’alta densità di fibre elastiche, oltre ai melanociti responsabili della pigmentazione cutanea.
- Ipoderma ha uno spessore molto variabile in quanto al suo interno troviamo il tessuto adiposo, attraversato da vasi sanguigni e linfatici e dalle fibre nervose.
Essendo lo strato più superficiale del nostro organismo, la sua funzione principale è quella di barriera protettiva al mondo esterno. Lo strato più esterno, infatti, è ricoperto da un film superficiale costituito da sebo, sudore e detriti cellulari che favoriscono l’allontanamento del materiale estraneo. La cute non deve essere considerata un rivestimento inerte del corpo umano, ma una struttura mediante la quale esso entra in contatto con l’ambiente esterno. Questo accade, ad esempio, assumendo sostanze con l’assorbimento (es. creme anti-infiammatorie) e mediante le numerose terminazioni nervose. Ci sono infatti tantissimi tipi di recettori nervosi per informare il sistema nervoso centrale (SNC) su temperatura, pressione, vibrazione e stimoli dolorifici. Per questo motivo possiamo affermare che, la pelle, è uno dei principali organi di senso.
Essendo la prima barriera di protezione al mondo esterno, il sistema immunitario è fortemente specializzato. In genere la pelle ha un’ampia mobilità per permettere i movimenti del corpo, ad eccezione di quelle regioni dove la mobilità non è necessaria, come il palmo delle mani o la pianta dei piedi.
Oltre queste funzioni, ci permette anche di regolare la temperatura grazie alla sua ampia rete capillare ed alla sudorazione. La termoregolazione è gestita principalmente dall’ipotalamo (struttura cerebrale); per questo ed altri motivi possiamo affermare che la cute dialoga continuamente con il SNC. La temperatura rimane costante intorno ai 37° in tutti i distretti del corpo quando vi è un perfetto equilibrio fra produzione e dispersione di calore.
La cute in osteopatia
Per tutte le funzioni appena descritte, la valutazione della pelle per l’osteopata ricopre un ruolo molto importante. In questo modo è possibile riconoscere se ci sono restrizioni di mobilità fasciale che si ripercuotono sulla cute, come ad esempio nelle cicatrici patologiche. Associata alla mobilità, si valutano anche eventuali alterazioni di temperatura o di umidità, manifestazione di infiammazione in atto. La consistenza della pelle ci dà informazioni circa lo stato di idratazione del tessuto in quella determinata zona del corpo o l’eventuale presenza di edema (anch’esso segno di infiammazione).
L’osteopatia, stimolando il sistema linfatico, risulta essere efficace anche in patologie della pelle, come ad esempio la dermatite. Con le tecniche di pompe linfatiche, infatti, si riesce a disintossicare dalle sostanze di scarto lo strato sottocutaneo permettendo la rigenerazione dei tessuti. Inoltre, bilanciando il sistema nervoso autonomo, si ha un effetto rilassante distendendo la cute.
Oltre questo il trattamento osteopatico sul cranio è in grado di migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, aumentando il metabolismo intrinseco degli strati cutanei e quindi rallentando l’invecchiamento della pelle.
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