Spesso accade che i bambini facciano dannare per dormire, perché piangono molto, hanno cicli di sonno brevi e non ristoratori. Tutto ciò incide sulla loro salute, ma anche su quella dei genitori, che vengono privati delle ore di sonno notturne, necessarie per il recupero delle energie, soprattutto per la mamma che deve riprendersi dalla fatica degli ultimi mesi di gravidanza e dal travaglio.
Quanto è importante l’atto di dormire nei neonati?
Dormire è un processo neurofisiologico, necessario per la sopravvivenza in quanto è l’attività primaria dello sviluppo del cervello. Nei primi 5 anni di vita, le caratteristiche del sonno sono molto mutevoli; i neonati passano l’80% della giornata dormendo. Il sonno è necessario per una normale crescita e sviluppo dei bambini. Entro i 6 mesi di vita, i neonati dovrebbero aver consolidato il sonno, con una lunga tirata notturna che include 0-2 allattamenti per notte. Il sonno cambia nettamente dopo i 5 anni di vita e un sonno insufficiente nei primi anni di vita, chiamato sonno attivo perché importante nello sviluppo cerebrale, ha un impatto negativo sulle funzioni neuro-comportamentali e cognitive, sulla salute e sul benessere.
Per una corretta igiene del sonno sono fondamentali le routine, con programmi di sonno e abitudini specifiche prima di dormire. Queste routine dovrebbero essere instaurate entro i 6 mesi di vita e dovrebbero essere relativamente brevi, con le stesse poche ripetute attività rilassanti.
Alcune ricerche scientifiche, mostrano che nei bambini sono più comuni i “problemi del sonno”, come i risvegli notturni, piuttosto che i “disturbi del sonno”, come l’insonnia; pertanto la risoluzione dovrebbe essere di tipo comportamentale. Inoltre è stato ipotizzato dai risultati di alcuni studi che il sonno dei bambini sia influenzato dalla relazione tra genitori e figlio, da fattori genitoriali (come l’affetto genitoriale, l’ansia e la depressione) e dalla nutrizione di mamma e figlio. Esiste uno stretto legame tra la qualità del sonno del bambino e quello della madre, maggiore è il consolidamento del sonno materno dopo il parto, maggiore è l’efficienza del sonno del neonato nei mesi. Similmente, maggiore è il coinvolgimento paterno nella cura del neonato, maggiore è l’efficienza del sonno di madre e figlio.
Cosa fare per migliorare la qualità del sonno?
Prima provate con questi consigli riportati, se non dovessero funzionare, potrebbe essere utile rivolgersi all’osteopata. Infatti l’osteopatia, con tocchi leggeri e non invasivi, libera il corpo da quelle tensioni che rendono più complesso l’addormentamento in alcuni bambini, spesso conseguenti allo stress del parto. Inoltre, il trattamento della neo-mamma, riequilibra il corpo dalle modifiche conseguenti a gravidanza e parto e aiuta il ripristino del naturale alternarsi nel ritmo sonno-veglia, migliorando il sonno della mamma. Come abbiamo visto, un miglior sonno materno si traduce in un miglior sonno del neonato.