Ti capitano dei periodi in cui hai forte dolore addominale associato a gonfiore e ad alterazione del transito intestinale? E questo succede a prescindere dalla dieta o dall’attività fisica che svolgi? Beh forse hai sentito parlare della SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE!
Questi sono i sintomi frequenti ma in realtà può presentarsi con altri segni, il che la rendono veramente difficile da diagnosticare dal medico. Ma grazie al lavoro dell’osteopata si riescono a tenere sotto controllo i sintomi, diminuendo sia l’intensità che la frequenza con cui si presentano.
Che cos’è la sindrome dell’intestino irritabile
Fa parte dei disordini funzionali gastrointestinali, chiamati in questo modo perché la diagnosi non è riconducibile ad un agente patogeno specifico ma è accertata solo dall’identificazione dei sintomi. Nonostante la comunità scientifica stia cercando di capire da ormai più di 30 anni i meccanismi che innescano questo disturbo, ancora non si è arrivati ad un dunque. Questo comporta il fatto che non è stata ancora sviluppata una cura farmacologica specifica per eliminare questo disturbo, ma solo un palliativo, strettamente necessario per la fase acuta, quindi un rimedio momentaneo.
Purtroppo, proprio per la mancanza di una causa scatenante, le persone affette da questa sindrome prima di una diagnosi precisa si devono sottoporre a numerose visite e provare svariate terapie. La diagnosi medica infatti viene posta se le manifestazioni cliniche si presentano almeno 1 giorno a settimana da almeno 3 mesi e sono state escluse cause più gravi.
La terapia medica per la sindrome dell’intestino irritabile
La strategia terapeutica è sintomatologica e risulta più efficiente se multidisciplinare. Una volta che la persona individua questo disturbo è necessario adattare il proprio regime alimentare. Sarebbe opportuno infatti rivolgersi ad un dietologo per identificare gli alimenti che stimolano i sintomi e possono essere nocivi. Fondamentale nel trattamento di questo disturbo sono i fattori psico-sociali; questo perché il sistema nervoso centrale è in continua comunicazione con il sistema nervoso del tratto gastro intestinale (SNE). Questo sistema nervoso, così tanto sviluppato da essere definito “secondo cervello”, è necessario per controllare minuziosamente tutto quello che accade all’interno del tubo digerente. Se però il SNE presenta un’anomalia, si possono sviluppare allergie/intolleranze alimentari, alterazioni della motilità del tratto digestivo, infezioni e/o alterazioni della flora batterica. Queste ultime condizioni, secondo alcune ricerche che indagano le cause della sindrome dell’intestino irritabile, possono essere i trigger (fattori scatenanti) che scatenano poi l’evento acuto.
Stando a numerose ricerche scientifiche però, i pazienti affetti da questo disturbo traggono notevoli benefici dalle medicine complementari.
Come interviene l’osteopatia
L’osteopatia può essere un valido alleato per combattere questo disturbo; con il trattamento osteopatico in ambito viscerale infatti si riescono a “sciogliere” le zone di maggiore tensione e liberare l’intero tratto gastrointestinale. Trattando direttamente queste parti si ha sia un effetto locale sulle pareti dei visceri, che un effetto generale come risposta del sistema nervoso autonomo. Fondamentale per l’approccio osteopatico ai visceri è il diaframma, muscolo importante sia per la respirazione che per la mobilità degli organi. Se questo infatti è in disfunzione, le sostanze di scarto non riescono più a drenare correttamente verso gli organi deputati all’eliminazione.
Grazie all’osteopatia si riesce a gestire meglio la fase acuta del disturbo diminuendo il dolore e attenuando al minimo i sintomi di transito intestinale; oltre a questo c’è una gestione a lungo termine che diminuisce la frequenza con cui si presentano i sintomi.